Capitolo 1
Re di scimmie
Su un’isola del continente orientale, nel paese di Aolai, si erge da milioni di anni il Monte di Fiori e Frutti. Sulla cima di questo monte si trova una rupe di immortali, che fu da sempre accarezzata dal Cielo, dalla Terra, dai raggi del sole e dal chiaro di luna, fino a che rimase divinamente incinta. Successivamente, la roccia si spaccò in due generando un uovo di pietra, che in breve tempo si trasformò in una scimmia.
Questa scimmia di pietra visse per lungo tempo nella foresta che copriva il Monte di Fiori e Frutti facendo amicizia con ogni animale presente, ma preferendo trascorrere le giornate in compagnia dei suoi simili, a giocare e a mangiare frutta. Un giorno d’estate, la scimmia di pietra e i suoi compagni si stavano rinfrescando in un torrente quando vennero spinti dal desiderio di risalire il corso d’acqua per scoprirne la sorgente. Scalando la montagna, arrivarono a un’alta cascata, ma, non essendo ancora soddisfatta la loro curiosità, decisero che colui il quale si fosse arrampicato per trovare la sorgente del torrente sarebbe diventato loro re. La scimmia di pietra si fece avanti e tentò la scalata della cascata, ma, imprevedibilmente, ci passò attraverso scoprendo una grotta il cui ingresso era celato dall’acqua. Un grosso masso recava la scritta di Grotta del Sipario Torrenziale, e, alle spalle di esso, era stato costruito un ponte di ferro che conduceva a un’enorme casa di pietra. La scimmia balzò indietro per informare i propri compagni dell’incredibile scoperta e li convinse a stabilirsi nella grotta in via definitiva in quanto era abbastanza spaziosa per ospitarli tutti ed era ben riparata contro le intemperie della brutta stagione. Grazie a questa impresa, le scimmie, unanimemente, lo elessero re del branco.
Il Re Scimmia regnò allegramente per qualche secolo, ma un giorno, mentre si godeva un banchetto, venne colto da profonda tristezza riflettendo sulla caducità della vita. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per poter vivere eternamente, così un macaco, suo suddito, gli rivelò che solo tre tipi di persone al mondo fossero in grado di sconfiggere la morte: i buddisti diventati Buddha, i taoisti immortali e i maestri del confucianesimo. Il Re Scimmia fu molto contento della notizia e, il giorno seguente, decise di lasciare il proprio paese per mettersi alla ricerca di una di queste tre figure a cui chiedere il segreto dell’immortalità. Salutò gli amati sudditi e, con una zattera, salpò dall’isola natìa sbarcando nel continente meridionale, nell’attuale Cina, dove incontrò per la prima volta gli esseri umani, da cui imitò gesti e costumi e ne apprese il linguaggio. Vagò di città in città per circa nove anni passando dai più piccoli villaggi alle più sfarzose capitali senza, però, trovare ciò che stava cercando. Ovunque si recasse si trovava circondato da persone avide e senza talento che avevano i pensieri rivolti solamente e fama e denaro, pertanto continuò a camminare e a cercare fino a che un giorno si ritrovò sulla sponda ovest del continente. Un nuovo immenso mare si stagliava dinnanzi al Re Scimmia, di conseguenza decise di imbarcarsi e continuare la sua ricerca in altre terre. Costruì una nuova zattera e, dopo giorni di navigazione, giunse nel continente occidentale, in India, in prossimità del Monte della Terrazza degli Dei di un Pollice Quadrato. Inoltrandosi nella foresta che circondava il monte, udì in lontananza un boscaiolo, che, per intrattenersi durante il lavoro, stava canticchiando una canzone che parlava di immortali. La scimmia di pietra si avvicinò per chiedere informazioni riguardo le strofe che aveva udito e, con grande gioia, il boscaiolo rivelò che la canzone gli fosse stata effettivamente insegnata da un venerabile immortale taoista che viveva lì vicino. Il Re Scimmia era euforico, finalmente era giunto al temine della sua ricerca, avrebbe coltivato la Via e scoperto i segreti del Tao, e in questo modo avrebbe sconfitto la morte. Chiese al boscaiolo di accompagnarlo, ma il pover’uomo doveva continuare a lavorare perché aveva un’anziana madre a cui badare e aveva bisogno dei soldi ricavati dal taglio della legna piuttosto che una guida spirituale. Il Re Scimmia si incamminò da solo seguendo le indicazioni del boscaiolo e così raggiunse la Grotta della Luna Pendente e delle Tre Stelle dove incontrò il venerabile maestro taoista chiamato patriarca Subhuti, a cui si inchinò rispettosamente per chiedere di essere ammesso tra i suoi discepoli. Il maestro si stupì nel sapere quanta strada la scimmia di pietra avesse percorso per incontralo, aveva attraversato un intero continente e solcato due vasti mari, quindi lo accettò tra i suoi discepoli e, siccome il Re Scimmia non aveva ancora un nome, Subhuti gliene conferì uno, dalla sua natura di scimmia venne scelto Sun, Scimmiotto, mentre dal suo essere un allievo taoista ricevette Wukong, Consapevole del Vuoto.